Dal Periodico di Fondazione n. 1/2023.
Fondazione e Comune di Roncade intendono co-programmare e co-progettare i Servizi sociali e sociosanitari sul territorio e promuovere una gestione integrata degli stessi e delle risorse della Casa di riposo a vantaggio della Comunità roncadese. Così Fondazione ha elaborato e presentato all’Ulss 2, d’intesa con il Comune di Roncade, tre progettualità con l’auspicio che vengano inserite nel Piano di zona 2023-2025.
1. Progetti personalizzati di assistenza integrata a domicilio con il budget di salute
Con questo progetto chiediamo all’Ulss di sperimentare e cofinanziare un servizio a domicilio sostenuto con il budget di salute, le cui linee guida prevedono che l’utente, la famiglia, l’Azienda Ulss, il servizio sociale del Comune, il medico di medicina generale e l’ente del Terzo settore chiamato a erogare le prestazioni sottoscrivano un programma e gestiscano congiuntamente il progetto terapeutico riabilitativo individualizzato. Nella nostra proposta il progetto è dedicato a situazioni di dimissione protetta, oppure di domiciliarità a rischio di istituzionalizzazione, e consiste in un pacchetto di servizi, definito dall’equipe multidisciplinare della nostra RSA e gestito da un assistente sociale (case manager). I servizi erogabili potrebbero consistere ad esempio in prestazioni di cura e di assistenza a domicilio, trasporti sociali per le visite mediche, preparazione e somministrazione di pasti. Il progetto è dimensionato per la presa in carico di complessivi 30 utenti l’anno, a ciascuno dei quali il servizio verrebbe erogato per un periodo di 4 mesi.
2. Cohousing, per anziani autosufficienti
Il secondo progetto proposto all’Ulss 2 prevede la costruzione di alcuni minialloggi, da 50-60 mq ciascuno, destinati ad anziani che presentino ancora un discreto grado di autonomia e indipendenza. I destinatari avranno così la possibilità di abitare in uno spazio privato, vivendo in libertà e nel rispetto della propria privacy, potendo però in caso di bisogno fruire di tutti i servizi alberghieri (attività di riordino e pulizia di locali, servizio di lavanderia…) e sociosanitari (prestazioni di fisioterapia, logopedia, assistenza infermieristica…) offerti dalla RSA. I minialloggi sarebbero dotati di un sistema domotico per il monitoraggio di tutti gli impianti collegati alla casa, che si può anche interfacciare con dispositivi portatili, come lo smartphone, per gestirli anche da remoto. Il minialloggi potranno essere realizzati nel progettando nuovo Centro polifunzionale oppure riqualificando edifici già esistenti in zona centrale.
3. “Al mio paese”, per anziani con Alzheimer
La demenza colpisce oggi oltre un milione di persone in Italia, un numero destinato ad aumentare sensibilmente a causa dell’invecchiamento della popolazione. La causa più comune di demenza (almeno il 60% dei casi) è la malattia di Alzheimer, devastante per i pazienti e le loro famiglie. Si stima che siano circa 3 milioni le persone impegnate nell’assistenza ai propri cari. Per dare loro sollievo abbiamo presentato all’Ulss 2 un progetto, condiviso con il direttore della nostra Rsa, che prevede la realizzazione di un ambiente che accolga gli ospiti in residenze con camere singole ricostruendo simbolicamente un paese con case, negozi e luoghi di socializzazione. L’obiettivo è attenuare nell’ospite la percezione dell’istituzionalizzazione, ricreando un ambiente familiare durante il periodo di accoglienza, con la possibilità di vivere la propria autonomia residua in libertà e al contempo di usufruire della necessaria assistenza e protezione attraverso i servizi già attivi nella RSA. L’accoglienza potrebbe avere una durata fino a 36 mesi. Progetti di questo tipo sono stati già realizzati all’estero, in Francia e nei
Paesi Bassi, ma anche in Italia. Ne è un esempio il villaggio “Paese Ritrovato” realizzato a Monza.
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